Per capire se la propria infanzia o quella di una persona cara è stata difficile ci sono dei segnali da riconoscere. Scopriamo quali sono.
I traumi dell’infanzia determinano chi si è da adulti. I primi anni di vita sono fondamentali per la creazione dell’IO e della personalità futura. Quando si incontra una persona non bisogna giudicare senza prima approfondire la conoscenza. Dietro un atteggiamento di rabbia, manipolazione, sconforto, negatività o aggressività, c’è sempre una spiegazione che molto spesso è legata a traumi vissuti durante l’infanzia.
Insicurezza, bassa autostima e dipendenza affettiva possono essere conseguenze di maltrattamenti, mancanza di affetto, abusi accaduti nei primi anni della propria vita e che possono essere continuati anche durante l’adolescenza. Violenza psichica e fisica non sono gli unici traumi che si ripercuotono sulla formazione della personalità da adulti. Bastano piccole esperienze che scuotono per segnare l’animo per sempre. Il vissuto lascia segni, inutile negarlo, e le ferite incidono negativamente sul benessere psicologico o sulla vulnerabilità mentale.
Come riconoscere chi ha avuto un’infanzia problematica
Vi sentite persone con un’infanzia traumatica alle spalle? Avete ferite che non si sono mai rimarginate? Una ricerca ha riportato come il 60% dei bambini è stato vittima di un evento traumatico. Una percentuale altissima che fa riflettere considerando il fatto che da adulti si soffrirà in un modo o nell’altro per quanto accaduto nell’infanzia.
Quali sono le conseguenze riscontrabili? In primis problemi nello sviluppo dell’identità. Non si riesce a capire chi si vuole diventare e cosa fare. Si è eternamente indecisi, si ha paura di commettere errori e si avrà sempre una visione negativa dei possibili eventi.
L’infanzia traumatica porta, poi, a relazioni distruttive e tossiche. Non si riesce a riempire il senso di vuoto, la percezione che qualcosa non vada in sé e così ci si appoggia agli altri con delle aspettative enormi che non verranno mai soddisfatte. Eppure si tollera ogni manipolazione e inganno pur di avere qualcuno accanto.
Chi ha avuto un’infanzia difficile potrà soffrire di disturbi dell’attaccamento diventando da adulto evitante o ossessivo. Non si ha fiducia in sé e di conseguenza nemmeno negli altri e così si alterano le dinamiche relazionali. Poi si ha timore di essere abbandonati o non ci si sente mai all’altezza. Da qui l’atteggiamento evitante per non soffrire oppure ossessivo per soddisfare la necessità di sentirsi legati a qualcun altro.
I traumi dell’infanzia, dunque, si ripercuotono sull’età adulta creando difficoltà nella gestione delle relazioni e nella scoperta di chi si è realmente.