Coloro che vivono nei pressi di un parco o di un corso d’acqua, hanno la possibilità di godere di una marcia in più. Ma per quale motivo?
In molti sono coloro che preferiscono vivere immersi nella natura piuttosto che trovarsi circondati dal caos della città. Altri invece non riuscirebbero a dormire nemmeno una notte in un luogo in cui non si sente nessun rumore. Insomma, c’è chi è più o meno abituato ai rumori al punto da basare le proprie scelte sull’acquistare una casa, proprio su tutto ciò.
Ma se da una parte vivere in città potrebbe essere comodo in quanto si ha tutto a portata di mano, a partire da un semplice supermercato fino ai vari servizi bancari e postali, è anche vero che scegliere una casa immersa nel verde della natura potrebbe portare molti benefici al nostro stato sia fisico che mentale.
Nel momento in cui si sceglie di vivere nei pressi di fonti d’acqua, uno dei benefici che si ottiene è il fatto che si diminuisce il rischio, soprattutto per gli anziani, di soffrire di disagi psicologici molto gravi i quali causano un limite di giuramento cognitivo oltre che demenza.
In base a ciò che affermano i ricercatori, sembra che il disagio psicologico grave sia stato definito come un problema di salute mentale che ha bisogno di un trattamento moderato. Visto che non si è in possesso di metodi di prevenzione né tantomeno di trattamenti efficaci per il ritrovamento cognitivo lieve, bisogna pensare fuori dagli schemi nel momento in cui si affrontano dati problematiche.
Ciò che si spera è che tramite uno studio, si possa trovare un modo per migliorare la salute mentale tra tutti coloro che vivono nei pressi di parchi e di corsi d’acqua, andando ad innescare altri studi sul funzionamento dei benefici e sul fatto che tale vicinanza sia in grado di prevenire o ritardare il deterioramento cognitivo.
Si tratta di uno studio che ha preso in considerazione 42.980 persone la cui età è uguale o superiore a 65 anni e che si sono stabilizzate nelle zone urbane di Washington.
I ricercatori hanno così preso sotto esame tutti i dati del censimento degli Stati Uniti e quelli dei centri per il controllo della prevenzione delle malattie, al fine di capire quanti partecipanti si trovano a vivere in spazi verdi o blu.
Per quanto riguarda lo spazio verde si fa riferimento a cimitero, giardini comunali e parti pubblici mentre lo spazio blu altro non è che i corpi idrici tra cui costi, grandi fiumi, bacini artificiali e laghi.
Ogni partecipante ha completato un questionario al fine di valutare il livello di disagio psicologico. Per farlo, hanno dato una risposta a sei domande riguardo alla frequenza di avvertimento sui sintomi di depressione.
I ricercatori hanno quindi scoperto che il 2% di coloro che hanno partecipato soffrivano di un disagio psicologico molto grave. Il 70% di loro viveva a mezzo miglio dello spazio verde mentre il 60% viveva dentro mezzo miglio da uno spazio blu.
Coloro che vivevano quindi poco distanti dagli spazi blu e verdi, hanno un rischio più basso del 17% di avere un disagio psicologico molto grave a differenza di coloro che vivevano ad una distanza più lunga di mezzo miglio.
Uno studio che si pone come obiettivo il riuscire ad informare tutte le politiche sanitarie e pubbliche future così che si possono migliorare tutti gli stati di salute mentale di coloro che vivono in centri di assistenza a lungo termine.
Attenzione a uno dei farmaci più utilizzati sul mercato: secondo un recente studio, potrebbe portare…
Ultimamente, il mondo televisivo italiano è stato scosso dalle rivelazioni sui palinsesti Mediaset per la…
Il 20 settembre segnerà l'avvio della nuova edizione di "Tale e Quale Show", il varietà…
Recentemente, la famiglia reale britannica si è trovata al centro dell'attenzione mediatica a causa di…
La storia d'amore tra Roberta di Padua e Alessandro Vicinanza, diventati noti grazie a "Uomini…
Spesso si trascura come gesti quotidiani apparentemente innocui possano influenzare negativamente la nostra salute. Tra…