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Lifestyle

Ora solare, per quanto tempo sentirai i suoi effetti: la regola per tornare a dormire bene

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Ilaria Macchi

È tornata l’ora solare, ma adeguarsi potrebbe non essere così semplice come si potrebbe pensare. Ecco però alcuni accorgimenti da adottare per risentirne il meno possibile.

Il momento che precede il ritorno dell’ora solare non viene preso da tutti allo stesso modo. C’è chi, ad esempio, lo ama, soprattutto se non gradisce le temperature estive spesso difficili da sopportare e si sente in pace con se stesso all’idea di trascorrere le serata in casa al caldo. Ed altri, invece, all’opposto si sentono addirittura quasi vicini a uno stato di depressione all’idea che le giornate possano diventare più corte e al pensiero che già dopo l’orario della merenda possa fare buio.

Come abituarsi velocemente all’ora solare – Nspower.it

Questa fase è però segnata da un cambiamento importante, che tutti si trovano a dover affrontare. Nell’ultimo weekend di ottobre, infatti, si devono spostare le lancette dell’orologio indietro di un’ora e si ha quindi la possibilità di dormire di più. Nonostante questo, molti non riescono nell’intento e si ritrovano a sentirsi affaticati quasi senza accorgersene.

Abituarsi all’ora solare non è semplice

Si tende a pensare che l’arrivo dell’ora solare possa essere senza particolari effetti, visto che, almeno in linea teorica, si ha la possibilità di dormire un’ora in più. Questo momento non può quindi che essere ritenuto come provvidenziale, specialmente se si è reduci da una fase impegnativa, in cui il tempo che si è potuto dedicare al riposo è davvero poco.

In realtà, non è esattamente così. Non sono poche le persone che si ritrovano a dover gestire sintomi tutt’altro che piacevoli quali stanchezza, irritabilità, ansia e, in alcuni casi, anche una lieve depressione. Addirittura una persona su tre ne soffrirebbe per diverse settimane. È il caso di quelli che vengono definiti “gufi”, ovvero chi preferisce andare a letto e svegliarsi più tardi (è il 20% della popolazione italiana) e le “allodole” (10%), ovvero chi è abituate a coricarsi e alzarsi presto.

Il cambio dell’ora può rendere più stanchi – Nspower.it

Alzarsi la mattina già stanchi, nonostante si sia riusciti a dormire bene. Questo accade soprattutto perché molti sono ancora reduci dalle vacanze, periodo in cui si sono concessi di dormire qualche ora in più anche per i diversi giorni, ma senza tenere conto come questo modo di agire non sia del tutto sbagliato. Ognuno di noi, infatti, dovrebbe avere il più possibile orari regolari sia la sera sia per quando si sveglia la mattina, weekend compreso, in modo tale che anche il nostro organismo ne risenta il meno possibile.

È ideale quindi esporsi subito alla luce ogni giorno, anche di tipo artificiale, per permettere il rilascio della melatonina, che rafforza il nostro sistema immunitario. Se possibile, non sarebbe male nemmeno praticare attività fisica, che aumenta il livello della serotonina, conosciuto anche come l’ormone del buon umore.

Una regola da seguire

Chi si rende conto di sentirsi affaticato e con un umore non dei migliori per l’arrivo dell’ora solare dovrebbe praticare una regola importante, che può rivelarsi provvidenziale.

Si tratta di quella che viene definita “regola del 3-2-1”, ideata da M. Safwan Badr, professore e direttore del dipartimento di Medicina interna della Wayne State University School of Medicine di Detroit. Questa prevede di smettere di mangiare 3 ore prima di andare a letto, in modo tale da riuscire a digerire in tempo e fare in modo che questa non possa condizionare il sonno. Si dovrebbe invece smettere di lavorare 2 ore prima e smettere di usare dispositivi elettronici come tablet, telefoni e computer 1 ora prima per favorire la produzione di melatonina, l’ormone che concilia il sonno.

Come fare per dormire beatamente tutta la notte (nspower.it)

Fare in questo modo facilita anche il benessere mentale, perché permette di capire che c’è un momento in cui i doveri quotidiani finiscono, proprio per questo arriva una fase della giornata in cui ci si deve preparare, sia a livello di testa che di fisico. Il corpo riesce così ad avere un ritmo sonno-veglia adeguato,

Anzi, per fare in modo che questo possa essere più efficace sarebbe bene affiancare questo anche a un’altra azione: “In generale, alle 21 inizia il “coprifuoco”, significa “rallentare i giri del motore” eliminando l’uso dei dispositivi elettronici, guardando poca tv, parlando sottovoce, non arrabbiandosi, svuotando la testa da impegni e da idee scrivendoli su un foglio”, ha detto Liborio Parrino, professore di Neurologia all’Università di Parma e responsabile del Centro del sonno dell’ospedale di Parma al ‘Corriere della Sera’.

 

Ilaria Macchi

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