Ambra Angiolini ha raccontato un momento molto drammatico della sua vita legato alla terribile malattia: è successo quando era una bambina.
È stata la pagina più buia della vita di Ambra Angiolini, quella che lei stessa in tante occasioni non ha mancato di raccontare, avvenuta nel momento della su adolescenza. “Si chiama malattia, va curata, va fatta ricerca”, ha ammesso la giudice di X Factor che anche in passato, parlando dello stesso argomento, aveva sottolineato come si tratta di un vero e proprio tumore dell’anima che aveva reso il suo corpo: “Colpevole di essere diventato diverso rispetto a quello che ero quando ero diventata famosa”
Davvero un argomento molto doloroso che però con le sue parole cerca di fare l’impossibile anche per le persone che magari si trovano adesso nella sua stessa situazione del passato: persone e giovane che magari non sanno ancora bene come chiedere aiuto.
Ambra Angiolini e la bulimia: “Non minimizzate, è una malattia va fatta ricerca”
Sono parole davvero molto dure quelle che Ambra Angiolini adopera parlando della bulimia, malattia che l’ha colpita quando era ancora adolescente e dalla quale ha fatto molta fatica a guarire: “Io sono diventata bulimica a 13 anni per un cancro dell’anima. Si chiama malattia, va curata, va fatta ricerca. Non minimizzate, non la rendete la malattia delle ragazzette che vogliono essere 90-60-90 perché quella cosa là è veramente una porcata, ingiusta”.
L’attrice si è trovata ad affrontare il problema per via del disturbo alimentare arrivato quando era ancora adolescente e dopo il successo del programma tv Non è la Rai di cui è stata conduttrice per molti anni sulle reti Mediaset, lo stesso che le ha regalato la grande popolarità.
Il suo consiglio è quello di prestare sempre tanta attenzione in particolare modo da parte dei genitori, che con il loro amore possono aiutare anche i giovane ad uscire dal problema che per nessuna ragione va mai sottovalutato. Ad esempio nel suo caso, l’aiuto più efficace erano i biglietti lasciati per caso dalla madre: “Piccoli fogliettini di carta in cui mi diceva semplicemente che qualsiasi cosa avrei scelto di fare in quella situazione per lei andava bene” e ancora: “Lasciate tracce d’amore, non cercare di risolvere. Perché quella è una soluzione che troviamo noi nel nostro viaggio”.