Piero Barone parla di una scommessa che nessuno conosceva in precedenza. Tutti i fan del gruppo ‘Il Volo’ sono rimasti affascinati da ciò che ha fatto.
Le porte della fama ormai sono state aperte e ora è il momento di raccogliere i frutti di cotanto impegno profuso per poter esaltare la musica italiana anche a livello internazionale. I tre cantanti del gruppo, due tenori e un baritono, sono riusciti a farsi conoscere proprio da tutti per le doti canore che possiedono, ma nessuno avrebbe mai immaginato che uno di loro ne avesse anche a livello sportivo.
Si tratta di Piero Barone, il quale è stato raggiunto dai microfoni della Gazzetta dello Sport per un’intervista e a cui ha voluto confessare una scommessa fatta che non proprio tutti conoscevano in precedenza. Ricordiamo che il gruppo Il Volo è stato insignito di diversi riconoscimenti anche di livello internazionale, come ad esempio il PMI come artisti italiani nel mondo, per la loro carriera nel mondo della musica.
Il cantante, però, ha deciso di tentare il successo anche nello sport e più precisamente nella categoria della maratona. Piero Barone, quindi, ha voluto commentare nell’intervista alla Gazzetta, dell’esperienza vissuta durante una delle più importanti maratone esistenti sul globo, ovverosia quella di New York.
“Sono conosciuto come quello del Volo”, inizia così la suddetta intervista di Piero Barone. “Sin da quando avevo quindici anni, ho sempre avuto picchi alti di adrenalina, anche sul palcoscenico”, dice il cantante. Alla maratona di New York, poi, ha voluto dimostrare quanto questa adrenalina potesse dargli una marcia in più per poter arrivare al tanto agognato traguardo finale.
“Prima dell’avvio della competizione mi sono infortunato e ho pensato che non sarei stato in grado di gareggiare”, ha detto Barone con molto rammarico. “Quando sono arrivato a 100 metri dall’arrivo, nella mia testa sono passate delle slide della mia vita”, afferma, in merito alle sensazioni provate in quel contesto.
“Quando ho visto la scritta ‘Welcome to Central Park’ ho sentito tutta la magia di quel momento”, ha poi proseguito nel racconto con un filo d’emozione, ricordando anche di non essersi vergognato per il fatto che è scoppiato in un pianto liberatorio.
“La medaglia l’ho portata per poterla far vedere a Ignazio e Gianluca”, conclude nell’intervista, ricordando una scommessa fatta con loro: “Se fossi arrivato all’arrivo come posizionamento sotto ai 25 mila, su 50 mila partecipanti, avrei dovuto offrire una cena a tutto il team, in caso contrario, invece, avrebbero dovuto offrirmela loro”. Fortunatamente per lui si è classificato nella posizione dei 19 mila circa e quindi durante la gara ha avuto anche il pensiero della scommessa fatta con il team.
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