L’azienda ha accolto le numerose proteste giunte da artisti da tutto il mondo, in particolare attori e musicisti di fama internazionale. Ecco cosa sta succedendo.
L’azienda californiana di proprietà di Google è pronta ad avviare un’azione di revisione dei contenuti trasmessi sulla propria piattaforma senza precedenti. E sono molti i video che rischiano la rimozione definitiva, secondo alcuni nell’ordine delle centinaia di migliaia mentre, per altri, addirittura nell’ordine di qualche milione.
Nel “mirino” dell’azienda emerge una delle tecnologie più dibattute degli ultimi anni: l’intelligenza artificiale. E, ancor più nello specifico, la dirigenza di YouTube sta valutando l’uso che ne è stato effettuato fino ad ora dai creatori di contenuti che utilizzano la piattaforma per promuovere e distribuire le proprie creazioni. Anche se forse è più opportuno definirle “im-proprie”, perché attraverso l’IA fuorviano lo spettatore facendogli credere che un elemento finto sia reale, producendo “tonnellate” di byte di disinformazione.
E non solo: sono sempre più numerosi i casi di furti di identità, in particolare di artisti di grido e fama planetaria come attori, cantanti e musicisti, i cui volti, i cui corpi e le cui voci vengono illegittimamente riprodotti attraverso programmi basati sull’intelligenza artificiale, che consentono di far fare e dir loro qualsiasi cosa, senza alcun consenso ed arbitrariamente a seconda degli intenti e delle finalità dei creators. È la diffusione del “deepfake”, ovvero del “falso profondo”.
I provvedimenti già intrapresi da YouTube e quelli imminenti
Dunque, al fine di scampare il rischio di assuefazione e normalizzazione del “falso profondo”, con tutte le conseguenze gravemente negative che ne potrebbero scaturire (basti pensare che il distaccamento dalla realtà a favore di un “approdo” sempre più ancorato alla finzione è una delle cause principali di numerose nevrosi e disturbi comportamentali e mentali, tra cui la schizofrenia, tanto nella dimensione individuale quanto in quella sociale), YouTube ha deciso di intervenire.
Innanzitutto, semplificando le procedure di richiesta di rimozione dei contenuti sintetici ed alterati che “simulano un individuo identificabile, incluso il suo volto o la sua voce”. Inoltre, ha assicurato che tutti i contenuti creati con e dall’intelligenza artificiale verranno etichettati come tali, con un’opportuna ed evidente segnalazione di allerta.
Ed infine l’operazione di maggiore deterrenza e contrasto: ovvero la rimozione e l’eliminazione definitiva dei video ritenuti maggiormente lesivi ed intenzionalmente inquietanti come – per citare soltanto un esempio tra tanti – l’incoraggiamento di alcune piattaforme basate sull’IA di sintesi ed alterazioni “sessualizzate” di donne e uomini popolari. Il contrasto e la regolamentazione del deepfake sono dunque iniziati.