Per gli aumenti in bolletta, oggi è possibile chiedere il rimborso sugli importi. Vale sia per la luce che il gas, con un iter preciso.
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato AGCM ha infatti stabilito una sanzione di 15 milioni di euro alle società che si sono occupate della fornitura di energia e che hanno portato ad aumenti nei prezzi verso i consumatori attraverso pratiche aggressive.
I consumatori quindi si sono trovati a pagare più di quanto realmente dovuto per gli aumenti, cosa non dovuta. Queste aziende sono state accusate di aver violato l’articolo 3 del Decreto Aiuti bis che ha imposto restrizioni agli aumenti tra il 2022 e il 2023.
Aumenti in bolletta, non erano dovuti: come avere il rimborso
Sono state, in particolare, Eni ed Enel ad essere multate perché hanno modificato i prezzi per 4 milioni di consumatori, venendo meno a un obbligo. Ci sono anche società che hanno seguito lo stesso iter, come Acea e Dolomiti che hanno inviato una comunicazione con la modifica dei prezzi prima dell’entrata in vigore del divieto, senza però così rispettare i 90 giorni che sono obbligatori per la normativa. Non è finita, anche Iberdrola ha adottato una strategia non accettabile per gli utenti, con una modifica alle condizioni economiche. Edison invece ha aumentato i prezzi prima della scadenza ed è stata comunque sanzionata ma in parte minore.
Quindi tutti i consumatori, dopo la questione emersa, hanno diritto al rimborso perché di fatto hanno pagato più del dovuto. Per ricevere quanto dovuto il primo passo è formulare un reclamo scritto per il gestore energetico, quindi presentare una pec o una raccomandata, in alternativa si può anche contattare il call center per sapere se hanno già disposto un iter preciso.
Laddove la risposta non arrivi o non sia soddisfacente, il consumatore può rivolgersi all’Arera, l’ente che si occupa di regolarizzare l’energia delle reti e l’ambiente. Questa offre a tutti una procedura extragiudiziale gratuita per trovare conciliazione con la parte. Laddove anche questa non porti a nulla, è possibile fare un ricorso giudiziario, quindi seguire proprio le vie legali.
L’Antitrust non può obbligare direttamente le società a rimborsare i clienti. Laddove la società si impegni a farlo, l’AGCM può evitare ulteriori multe, altrimenti si procede con le sanzioni. Quindi la scelta migliore al momento è contattare il proprio gestore, far presente la cosa, e valutare quelle che sono le indicazioni dirette per poter capire se ci sono i margini di un patteggiamento immediato.