Come recuperare i soldi di un bonifico bancario se ci si rende conto di essere stati truffati? La procedura da seguire e quando invece i soldi sono persi per sempre
Il bonifico bancario è uno dei metodi di pagamento più utilizzati, soprattutto per le transazioni online. Nonostante la sua popolarità, molti si interrogano sulla sicurezza di questo strumento finanziario e su come agire in caso di truffa.
In questo articolo, esploreremo le modalità attraverso cui è possibile tentare il recupero dei soldi persi a seguito di un bonifico bancario effettuato in buona fede.
Bonifico bancario: quanto è sicuro e cosa fare in caso di truffa
Il bonifico bancario viene spesso messo in discussione per quanto riguarda la sua sicurezza. Questa preoccupazione nasce dal fatto che molti annunci truffaldini richiedono pagamenti attraverso questo metodo. Tuttavia, è importante sottolineare che il bonifico stesso offre un livello di sicurezza non indifferente: ogni transazione è tracciata e documentata dettagliatamente dalla banca, fornendo così una prova concreta dell’avvenuto pagamento.
Una delle prime azioni da considerare quando ci si accorge di essere stati vittima di una truffa è tentare di bloccare il bonifico prima che questo sia accreditato sul conto del destinatario. Le banche offrono questa possibilità entro un certo lasso temporale dalla disposizione del pagamento, generalmente dai 3 ai 7 giorni lavorativi. Sebbene questa opzione sia poco probabile a causa dei tempi stretti e della prassi dei truffatori di attendere l’accredito prima di “sparire”, rappresenta comunque una via da esplorare rapidamente.
Nel caso più frequente in cui il denaro sia già stato accreditato sul conto del destinatario, la situazione si complica. Non esiste una procedura diretta per richiedere alla banca lo storno dei fondi; infatti, qualsiasi tentativo in tal senso richiede la collaborazione della parte ricevente – ovvero il truffatore – che ovviamente non ha alcun interesse ad adempiere a tale richiesta.
A questo punto diventa necessaria un’azione legale formale. È consigliabile inviare al venditore/truffatore una comunicazione ufficiale tramite posta certificata (PEC) o raccomandata A/R per dimostrare la volontà di recuperare i fondi e formalizzare la richiesta. Se anche questa via non dovesse portare a risultati positivi, si può procedere con un ricorso legale vero e proprio.
Per importi inferiori ai 1100 euro è possibile rivolgersi direttamente al giudice di pace senza necessariamente avvalersi dell’assistenza legale esterna (avvocati). Attraverso questa procedura si può chiedere un decreto ingiuntivo contro il venditore/truffatore; questi avrà poi 40 giorni per restituire i soldi o rispondere legalmente alla contestazione.
Se nessuna delle opzioni sopra menzionate porta alla restituzione dei fondi perduti, l’ultima ratio consiste nel pignoramento dei benis del debitore/truffatore fino a coprire l’importanza della somma persa nel bonificio fraudolento.
Nonostante le problematiche descritte possano sembrare scoraggiantI, è importante ricordarsi che il sistema del bonifico offre comunque garanzie significative grazie alla completa tracciabilità delle operazioni effettuate. Queste informazioni sono preziose in caso si debba dimostri davanti a un giudice l’avvenuto pagamento senza ricevere ciò che era stato acquistato.
Tuttavia, vista la complessità e i cost potenzialmente elevati associati al recupero dei fondi perduti tramite azioni legali sempre consigliabile valutate attentamente la scelta d’utilizzare il bonifico per pagamenti significativi e specialmente nel contesto di transazioni online dove altre forme di pagamento potrebbero offrire maggiori protezioni all’acquirente.