Perché gli uomini piangono meno delle donne? Sono solo convenzioni sociali o vi sono delle ragioni scientifiche dietro questo comportamento?
Un mondo in cui le emozioni spesso vengono relegate nell’ombra. In cui siamo schiavi di convenzioni sociali, vi è, da sempre, la diceria che gli uomini non debbano piangere e che, comunque, piangano meno rispetto alle donne. E se vi dicessimo che tutto questo dipenda da tratti biologici?
Il pianto, una risposta naturale a una vasta gamma di emozioni, può essere considerato un vero e proprio alleato per affrontare lo stress quotidiano. Esperti in psicologia sostengono che piangere può fungere da valvola di sfogo, riducendo la tensione accumulata e liberando endorfine, gli ormoni del benessere.
Il pianto liberatorio è anche associato al rilascio di emozioni represse. Con il passare del tempo, la società ha spesso imposto restrizioni sulle espressioni emotive, portando molte persone a trattenere sentimenti. Il pianto diventa quindi un modo per sciogliere le catene delle emozioni represse, consentendo alle persone di affrontare il proprio mondo interiore.
Molti psicologi ritengono che il pianto sia un elemento essenziale per la crescita personale. Attraverso le lacrime, si può raggiungere una maggiore consapevolezza di sé, affrontando e superando sfide emotive. Il pianto diventa così un catalizzatore per la crescita e la trasformazione individuale. Eppure, soprattutto gli uomini, tendono a farlo molto di meno e, ovviamente, soprattutto non in pubblico. Oggi la scienza ci dice che tutto questo possa dipendere dalla biologia e, in particolare, dal testosterone.
Perché gli uomini piangono di meno?
Più che una debolezza, il pianto liberatorio è un atto di coraggio e autenticità. In una società che spesso promuove un’immagine di forza basata sulla soppressione delle emozioni, lasciarsi andare alle lacrime può essere una dichiarazione audace di vulnerabilità e autoaccettazione.
Al netto delle convenzioni sociali, dunque, gli uomini si lascerebbero andare di meno al pianto liberatorio per ragioni biologiche e, in particolare, per via della presenza più marcata del testosterone nel loro corpo. Come è noto, parliamo dell’ormone che contraddistingue gli individui di sesso maschile. Secondo quanto sostenuto dalla scienza, il testosterone può avere un effetto inibitorio sul pianto, mentre la prolattina, che è presente in livelli più elevati nelle donne, può facilitarlo.
E, allora, forse, bisognerebbe colpevolizzare un po’ meno gli uomini che non piangono. Vi sono sicuramente quelli che non lo fanno in nome di chissà quale convinzione a voler essere maschi Alfa, ma, in realtà, spesso non “possono” farlo per via dei livelli troppo alti di testosterone nel proprio corpo.