È possibile avere il cibo gratis che è rimasto invenduto. La novità arriva direttamente dal decreto che lo ha reso un diritto: ecco che cosa sapere.
Nella Legge di Bilancio dello scorso anno era previsto il reddito alimentare, ovvero la possibilità per alcune famiglie di ottenere gli alimenti gratis rimasti invenduti all’interno dei supermercati. Una manovra per sostenere i cittadini più in difficoltà.
All’inizio dell’anno, il ministero del Lavoro ha comunicato l’attuazione del reddito alimentare con il decreto legislativo 78/2023 il quale stabilisce i presupposti della misura lanciata in via sperimentale per tre anni. Si tratta di un sostegno per chi vive in situazione di povertà assoluta e ha bisogno di un aiuto economico importante.
La decisione di garantire cibo gratis invenduto è un modo non solo per sostenere i cittadini meno abbienti, ma anche per combattere lo spreco alimentare. Il decreto ha stabilito e definito i modi attuativi della misura, come destinare le risorse finanziarie e la platea dei beneficiari.
Cibo invenduto gratis: come funziona il reddito alimentare
Per il reddito alimentare sono stati destinati 1,5 milioni di euro nel 2023 e 2 milioni di euro dal 2024 di risorse finanziarie, le quali sono andate a integrare quelle previste già dal Programma Nazionale “Inclusione e lotta alla povertà 2021-2027”. Come accennato, si parla di una manovra in via sperimentale valida per tre anni attuata in alcuni grandi comuni.
Il reddito alimentare prevede che gli alimenti invenduti dei negozi siano distribuiti gratis sotto forma di pacchi alimentari, facendosi aiutare anche dagli enti del Terzo settore. Per cibi invenduti ci si riferisce a quei prodotti che non sono più idonei alla vendita perché le confezioni sono rovinate oppure prossimi alla scadenza.
La manovra del governo si affianca alle diversi iniziative di distribuzione di beni alimentari atte a contrastare lo spreco e la grave indigenza che vanno dal Fondo nazionale presso il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, passando per il Programma PO I FEAD che è stato valido dal 2014 al 2020, fino al nuovo PN Inclusione e lotta alla povertà previsto per il 2021-2027.
Tra le altre soluzioni previste per aiutare i cittadini in condizioni di povertà, l’esecutivo ha istituito un fondo di dotazione di 500 milioni di euro per il 2023. Parliamo di soldi destinati all’acquisto di beni alimentari di prima necessità da parte degli individui in possesso di un reddito non superiore ai 15mila euro annui.